- Idee
- 10/10/2024
- Daniele Catozzella
INTRO: il nuovo Regolamento europeo è una svolta epocale per la protezione ed il benessere dei minori online e, finalmente, mette a disposizione dei genitori strumenti concreti per l’educazione al digitale in famiglia.
Da pochi mesi è entrato in vigore il regolamento europeo del Digital Services Act (Dsa) che per molti versi può essere definito rivoluzionario perché prova a costruire un sistema di responsabilità innanzitutto delle grandi piattaforme.
Ci vorrà del tempo perché le numerose regole trovino una piena applicazione ed anche per risolvere alcune lacune ma, indubbiamente, si riscrive anche le responsabilità e le possibilità educative dei genitori come del mondo dell’educazione e della didattica.
Questo se ne iniziamo a parlare, a conoscerlo e ad accettarne le sfide, guardando la luna (il sistema online con le sue componenti e le sue meccaniche) e non il dito, specifici dispositivi (lo smartphone?).
Se ti interessa, è disponibile una semplice e sintetica guida per comprendere le novità che racconto nel podcast, primo di una serie dedicata a queste novità.
Le nuove risorse per genitori del DSA: il podcast
La trascrizione del podcast
Ciao a tutti! Benvenuti o bentornati ad un nuovo podcast di Educare Digitale, sono Daniele Catozzella e sono contento di tornare dietro al microfono dopo più di un anno e mezzo dall’ultimo podcast e lo faccio, ancora una volta, animato da un po’ di sconcerto rispetto alle ultime notizie.
Nell’ultimo mese c’è stata la proposta di una petizione ancora in corso di vietare lo smartphone al di sotto dei 14 anni, l’imposizione di vietare lo smartphone nelle attività didattiche nelle scuole in sintesi una forte attenzione per un sistema di rischi e di divieti. Intanto, ci sono delle cose molto interessanti, che potrei anche definire rivoluzionarie, che stanno accadendo e che interessano anche noi genitori e che danno a noi genitori maggiori strumenti per l’educazione digitale dei nostri figli e delle nostre figlie.
Ecco perché Educare Digitale torna a proporre alcuni contenuti sul Digital Services Act, un regolamento per i minori, per regolare gli ambienti digitali che sta cambiando e cambierà davvero in maniera significativa un po’ le cose.
Il Digital Service Act in azione: la marcia indietro di TikTok
La settimana scorsa il popolare social network TikTok ha sospeso in tutta Europa l’ultimo programma che aveva lanciato, “Lite Reward”. Un programma lanciato in Francia e in Spagna che prevedeva di monetizzare, in alcuni casi, il tempo passato a vedere video o a dare le reazioni appunto a video e contenuti all’interno del social network fino a circa 36 centesimi al giorno.
Chiaramente un sistema non così vicino al benessere digitale, al benessere in generale, e in particolare dei più giovani. Questo sistema è stato sospeso proprio grazie al Digital Services Act, il nuovo regolamento europeo che è entrato in vigore a febbraio 2024 e che sta iniziando a portare i suoi primi frutti ovvero a cambiare alcuni meccanismi, in particolare nelle grandi piattaforme, come dimostra questa storia di TikTok, per cercare di andare maggiormente incontro ai diritti e rispettare i minori all’interno degli ambienti digitali.
Devo dire che a volte mi torna in mente quel vecchio proverbio cinese che racconta del dito e della luna perché mi sembra che spesso ci si soffermarmi appunto a guardare il dito, che potrebbe essere identificato dallo smartphone, invece di guardare la luna, cioè osservare un intero sistema rappresentato da servizi, da tecnologie del mondo connesso che sono intorno a noi e sono intorno anche ai più giovani, anche ai più piccoli e per i quali dobbiamo trovare delle risposte.
Queste risposte non possono che essere risposte educative, difficilmente potremo risolvere qualcosa vietando un singolo dispositivo o provando a fermare alcune esperienze se poi ci raccontiamo, nel mondo adulto, che il nostro stesso lavoro sta cambiando con le tecnologie e che, ad esempio, l’intelligenza artificiale cambierà profondamente il nostro modo di lavorare. Osserviamo quindi la prospettiva più ampia, osserviamo la luna e prendiamo questo Digital Services Act come un nuovo faro che ci permette di osservare gli ambienti digitali e di sperare in cambiamenti concreti.
Regole e responsabilità delle grandi piattaforme con il DSA
Ora, per certi versi, il nuovo regolamento europeo parte già con la marcia giusta perché innanzitutto identifica quali sono le caratteristiche e anche chi sono le grandi piattaforme, quei grandi player (qui l’elenco aggiornato), come vengono definiti in termine tecnico, che controllano la gran parte del mercato e che in questi anni, con i nostri dati raccolti in maniera del tutto gratuita, hanno consolidato una posizione sul mercato dei servizi digitali. Quindi pensiamo Meta, a Google o Microsoft, alla stessa TikTok e ad altri grandi servizi on-line che vengono identificati dall’Unione Europea come i primi responsabili. O meglio: l’Unione Europea dice “Io sto mettendo in campo una serie di regole una serie di responsabilità che riguardano i servizi on-line, quanto più siete grandi tanto più queste responsabilità saranno rilevanti e significative e impattano sul vostro lavoro”.
Quindi questo primo passaggio del regolamento è importante perché non ci troviamo di fronte a delle regole lanciate lì sul mercato e chi vuole le raccoglie, ma c’è una identificazione precisa di chi deve seguire quelle regole e in che modo.
Di quali regole sto parlando?
Innanzitutto una maggiore trasparenza rispetto agli strumenti e alle meccaniche che utilizzano gli ambienti digitali.
Maggiore trasparenza significa, ad esempio, che, già oggi, se entrate nei vostri account social di Instagram o TikTok, potrete trovare maggiori informazioni rispetto al vostro account e rispetto alle regole che potete impostare.
Non solo, maggiore trasparenza significa anche maggiori strumenti per i genitori. Nei prossimi mesi Meta, ad esempio, ha presentato, per quanto riguarda Instagram, un account per adolescenti (qui alcune informazioni preliminari) che ha, di default, tutta una serie di attenzioni rispetto, ad esempio, ai commenti, alle persone con cui posso interagire sul social eccetera eccetera. Tutto questo appartiene ad un nuovo set di strumenti che vedremo sempre più nei prossimi anni e che permetteranno alle nuove generazioni dei genitori (e dispiace che siamo dovuti arrivare fino ad oggi) un po’ di controllo rispetto alla vita dei nostri figli in questi ambienti digitali.
Ancora, il Regolamento, come dicevamo all’inizio, presuppone un maggiore controllo e una maggiore responsabilità sui contenuti, sulla tipologia di contenuti che vengono veicolati all’interno della piattaforma e quindi tutta una serie di report e di attenzioni, anche dal punto di vista tecnico, proprio nel funzionamento degli algoritmi, che le piattaforme devono avere per cercare di fermare l’ondata di contenuti illegali, violenti, di odio, di discriminazione, di disinformazione etc.. che sappiamo essere stata una caratteristica principale dei social network degli ultimi anni.
Protezione dei minori e divieti del Digital Services Act
Abbiamo poi una serie di divieti molto rilevanti. Innanzitutto, nel caso siamo in presenza di un minore all’interno di un sistema, ad esempio, di un social network, il divieto della sua profilazione per fini commerciali, la cosiddetta pubblicità personalizzata. Da questo punto di vista, è un po’ come tornare alla televisione. Quando guardiamo la televisione c’è la pubblicità, che ha un suo senso e un suo valore anche per il funzionamento del sistema, però è una pubblicità generalista, non è una pubblicità profilata come accadeva, e non accadrà più, all’interno delle piattaforme.
La pubblicità profilata può essere, ad esempio, collegata alla mia posizione geografica, alla mia età, alle mie precedenti ricerche.
Questo apre spazi di libertà, di tranquillità, di serenità per i nostri ragazzi che, magari, non hanno la piena capacità di elaborare quelli che sono i contenuti pubblicitari.
Ancora, c’è tutto un sistema di segnalazione che viene molto rinforzato all’interno delle piattaforme. Viene costruita una nuova architettura istituzionale in Italia, guidata dall’Agicom, di segnalatori attendibili che potranno in maniera ancora più veloce segnalare i contenuti. Quindi tutto questo dovrebbe permettere, speriamo, di abbattere, appunto, come dicevamo prima, la percentuale di contenuti illegali, di disinformazione, presenti all’interno delle piattaforme. Abbiamo una maggiore attenzione agli algoritmi, il divieto dei cosiddetti percorsi oscuri tutti ossia quei meccanismi che in una certa maniera cercano di influenzare (funzionano già con gli adulti e pensate quanto possono funzionare con i minori) le nostre scelte all’interno delle piattaforme.
Il DSA ha ancora bisogno di concretizzarsi al meglio rispetto ai videogiochi, ma comunque potrebbe essere un elemento molto interessante anche nei giochi online se pensiamo a tutte le volte in cui i nostri ragazzi trovano: “gioca ancora un’altra partita, così guadagni 10 punti” e quindi per noi diventa sempre molto difficile bilanciare il tempo.
Conclusioni
Queste, in maniera molto breve, sono alcune delle novità di questo regolamento che, però, ho intenzione di approfondire nelle prossime puntate, dove andremo a capire meglio questi aspetti che oggi abbiamo solo accennato in realtà che cosa significano e che cosa può cambiare, in particolare, per noi genitori.
Prima di salutarvi, come sempre, vi invito, se avete voglia, a rispondermi: queste prime informazioni vi danno un po’ più di speranza nell’affrontare le sfide che il digitale porta in famiglia, con i dispositivi ma anche con i suoi servizi?
Fatemelo sapere, nei commenti, magari ne parliamo nelle prossime puntate 🙂
Io vi lascio con una mia considerazione.
Personalmente, come educatore esperto di questi temi e come genitore vedo delle ottime prospettive rispetto agli ambienti digitali e ai minori, ma, come ho detto anche prima, sono prospettive che potranno accadere solo se tutti noi, e noi genitori per primi, ne prendiamo consapevolezza e decidiamo di agire.
Grazie, a presto.
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Laura
utilissime informazioni! complimenti
Daniele Catozzella
Grazie Laura!