- Idee
- 27/04/2020
- Wp-gestionale
INTRO: l’App per il tracciamento dei contagi e la presa in carico dei contagiati nella Fase 2 è in fase di sperimentazione. Scopriamo come funziona e perché è importante, sin da subito, parlarne in famiglia e in classe.
Negli ultimi giorni si parla molto della nuova app Immuni che rappresenta:
lo strumento tecnologico essenziale per il passaggio dall’attuale fase di lockdown alla fase riapertura graduale in cui lentamente potremo riappropriarci della nostra quotidianità.
Uno strumento in grado di identificare i contatti che una persona contagiata ha avuto nei giorni precedenti e permettere una più rapida presa in carico da parte del sistema sanitario dei contagiati.
Le tante notizie intorno all’App Immuni degli ultimi giorni sembrano più discussioni tecniche o politiche ma, in realtà, per la prima volta, non solo nel nostro Paese:
la tecnologia sarà d’aiuto all’intera comunità passando un confine del tutto nuovo: la raccolta e l’utilizzo sistematico dei dati, seppur parziali, raccolti dai dispositivi della popolazione.
Di cosa parlo in questo articolo
- App Immuni: perché dovrebbe interessarmi?
- 1. L’app Immuni e il futuro
- 2. Immuni si o Immuni no?
- 3. Spunti per educare al digitale in famiglia
- Come funziona l’app Immuni
- 1. Il tracciamento dei contagi
- 2. La presa in carico dei contagiati
- App Immuni: le criticità
- Come parlare in famiglia dell’app Immuni
- Conclusioni
- Risorse
App Immuni: perché dovrebbe interessarmi?
Sono convinto che ci siano almeno 3 motivi per i quali noi genitori e i docenti dovremmo interessarci alle decisioni che vengono prese in queste settimane per realizzare l’App Immuni.
Non solo, trovo ancora più importante iniziare da subito a discutere in famiglia o nelle classi, a distanza, della didattica online di:
quali sono per noi i limiti nella tutela della nostra privacy che non possono e non devono essere oltrepassati anche se, a buon fine come nel caso dell’App Immuni.
1. L’app Immuni e il futuro
Molti film di fantascienza, anche gli ultimi amati molto dai nostri ragazzi, propongono una società futura basata sul controllo attraverso i più svariati strumenti tecnologici.
Personalmente condivido l’analisi di Antonello Soro, presidente dell’Autorità Garante per la Privacy che in un’intervista ha sottolineato che:
non si può continuamente dire semplicemente no ma anzi momenti come questo sono essenziali per stabilire dei presidi di garanzia, quali le regole e principi devono essere alla base del diritto alla privacy che è un diritto alla libertà.
Penso che ci interessi come genitori e docenti trasmettere ai più giovani le informazioni perché possano costruirsi una propria consapevolezza dei dati personali e del proprio diritto alla privacy.
2. Immuni si o Immuni no?
L’app Immuni sarà rilasciata per essere scaricata in modo volontario o almeno sino ad oggi queste sono le informazioni del Governo.
Per poter davvero essere efficace nell’importante obiettivo che si pone sarà necessaria una copertura di almeno il 60%.
E’ quindi vicino il momento di decidere se installarla nei nostri dispositivi e se invitare o imporre ai più giovani di farlo.
Per prendere una decisione ed in particolare per dare valore a questa decisione è importante che, come adulti, iniziamo ad tralasciare le tante informazioni vaghe che osservo in giro.
E’ importante invece raccogliere informazioni e comprendere come funzionerà questa App e qual’è la posta in gioco: i nostri dati personali.
E soprattutto è importante fornire ai più giovani queste informazioni.
3. Spunti per educare al digitale in famiglia
Parlare dell’app Immuni significa affrontare tanti argomenti, sia tecnici che di cittadinanza digitale.
E’ una splendida opportunità per quella libertà nel web che è per me la grande sfida educativa per noi genitori e per i docenti oggi.
Significa raccontare ai nostri ragazzi cosa si sta facendo e cosa si sbagliando nel cercare di costruire un’app che possa essere utile ma anche conservare il nostro diritto alla privacy.
Dare strumenti ai più giovani per essere in grado, oggi e nel futuro, di distinguere quali servizi del mondo digitale sono trasparenti e quali sono quelli da evitare.
Come funziona l’app Immuni
L’app Immuni è attualmente in fase di sperimentazione e diverse sue componenti ancora non sono del tutto definite.
Le informazioni che vi propongo partono da quanto riferito nell’ultimo aggiornamento del Ministero per l’Innovazione e la Tecnologia e dalle diverse discussioni che sono nate.
1. Il tracciamento dei contagi
L’app Immuni sarà gratuitamente scaricabile per i dispositivi IOS e Android.
Si comporrà di due parti: una per il tracciamento dei contatti dell’utente e l’altra per una sorta di diario clinico.
Nel video potete osservare nel dettaglio il funzionamento per il tracciamento dell’utente che sarà basato sul Bluetooth.
Di base il funzionamento dell’app è ben schematizzato all’interno delle Linee guida fornite European Centre for Disease Prevention and Control il 9 aprile.
Qui sotto trovate il grafico che ho tradotto.
Ad ogni utente sarà assegnato un ID anonimo e i dispositivi con cui si connetterà registrarono l’incontro; se la persona dovesse poi risultare contagiata saranno ricostruiti, da questo registro i suoi contatti.
2. La presa in carico dei contagiati
Chi dovesse aver avuto contatti con una persona che risulta contagiata, riceverà una notifica e dovrebbe essere preso in carico dal sistema sanitario con un protocollo in cui è previsto anche il tampone.
La parte, in fondo più importante, della presa in carico di nuovi contagiati resta il problema politico più importante da affrontare.
Non è chiaro ad oggi in che modo sarà assicurata a chi riceve una notifica un pronto intervento che gli fornisca informazioni e supporto.
App Immuni: le criticità
Ad oggi sono diverse le criticità presenti nel progetto dell’app Immuni non solo di natura politica come quella dell’interfaccia sanitaria dell’app di cui ho parlato poc’anzi, ma anche tecniche.
Visto che il bluetooth è in grado di collegare due dispositivi anche attraverso la parete in che modo possiamo essere certi che non si verifichino notifiche basate su un falso contatto?
In questo senso negli ultimi giorni anche grazie alla collaborazione di Apple e Google si sta cercando di risolvere i problemi tecnici legati alla scelta del bluetooth.
Anche perché, l’altra opzione, il GPS avrebbe rappresentato una scelta più efficace nel tracciamento ma anche maggiormente invasiva della nostra privacy come approfondisco nel video.
Una scelta alla quale ha portato anche e soprattutto il Gdpr, il regolamento europeo sui dati, che ha stabilito tra i diritti di noi utenti:
il diritto alla minimizzazione dei dati e quindi l’obbligo per ogni servizio connesso di raccogliere il minor numero possibile di dati personali per il suo funzionamento.
Infine, non da poco, la questione di dove conservare i dati sui contatti raccolti dai dispositivi per mantenerli al sicuro.
Negli ultimi giorni sembra prevalere la scelta di evitare la conservazione dei dati in server pubblici, maggiormente a rischio sicurezza, ma conservarli direttamente nei dispositivi.
In questo modo, i dati di contatto verrebbero richiamati esclusivamente nel momento in cui una persona dovesse risultare contagiata.
Come parlare in famiglia dell’app Immuni
Come avete visto sono tanti gli argomenti che possono essere ottimi spunti per parlare in famiglia e nelle classi dell’app Immuni.
- La differenza tra bluetooth e GPS nella raccolta dei dati;
- Il significato di Server nella rete;
- Il valore del Gdpr europeo per la difesa dei nostri diritti (vedi anche come spiegare il Gdpr ad un bambino di 5 anni)
- Quale scelta prendere: si o no all’app Immuni?
Conclusioni
Continuerò ad informarvi sull’evoluzione di questa app, inoltre alla fine dell’articolo trovate ulteriori risorse per approfondire.
Diamo ai ragazzi gli strumenti per essere realmente consapevoli del mondo digitale e crescere come cittadini digitali.
Quali sono le vostre impressioni sull’app Immuni?
Raccontatelo nei commenti, sulla pagina Facebook del blog o sul canale YouTube e non dimenticate di iscrivervi alla newsletter per tante anteprime.
A presto!
Risorse
- Associazione Sloweb – qui articoli sempre aggiornati sull’App Immuni
L’Associazione Sloweb ha tra i principi ispiratori quello di “riconoscere le enormi opportunità ed il potenziale delle tecnologie digitali”, ma d’altro canto promuove la presa di consapevolezza, a tutti i livelli, sui rischi tecnici, fisici e psichici che esse presentano per l’essere umano, e “la lotta agli usi impropri da parte di organizzazioni di ogni natura”
2. European Centre for Disease Prevention and Control – qui le linee guida sul tracciamento dei contagi
3. Ministero per l’Innovazione e la Tecnologia –gli aggiornamenti sulle tappe del Governo per l’app Immuni.
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Maria Carmela
Molto, molto interessante e chiaro. Attendo ulteriori approfondimenti. Grazie
Wp-gestionale
Ciao Maria Carmela, grazie! Assolutamente si, continuerò ad aggiornare le notizie. A presto