- Strumenti pratici
- 15/11/2019
- Daniele Catozzella
Intro: Ogni servizio che utilizziamo in rete ha una privacy policy, un documento che generalmente non leggiamo, anche perché spesso sembra incomprensibile, ma che invece è un testo importante che può dirci molto sulla qualità del servizio offerto. Cos’è la privacy policy e perché e come leggerla con i nostri figli?
Spesso per leggere una privacy policy è necessario avere delle vere e proprie competenze giuridiche.
Si genera così un paradosso per il quale un documento che dovrebbe garantire trasparenza e chiarezza sui nostri diritti di utenti diventa, invece, fonte di dubbi e ci spinge a ignorarlo.
Questo articolo nasce con l’obiettivo di comprendere, innanzitutto come genitori, l’importanza di documentarsi su quel che accade ai nostri dati all’interno di un servizio in rete e l’opportunità di leggere il testo della privacy di un sito web o di una app.
Pensiamo alla scelta di un regalo di natale digitale per nostro figlio come un videogioco o uno dei tanti smart toys
è importante indagare, prima dell’acquisto, su come il prodotto che scegliamo utilizzerà i dati di nostro figlio raccolti nel corso delle sue esperienze di gioco.
Cos’è la privacy policy
La privacy policy è a tutti gli effetti un contratto, di natura legale, che disciplina il rapporto tra noi utenti e il servizio in rete prescelto.
È composta da diversi elementi che dovrebbero offrire a noi utenti un quadro chiaro su:
- chi eroga il servizio e detiene i nostri dati;
- come e se può essere contattato;
- quali dati raccoglie mentre utilizziamo il suo servizio;
- cosa ne fa dei nostri dati;
- come possiamo chiedere di sapere, in ogni momento, quali dati sono stati raccolti;
- come possiamo cancellare definitivamente tutti i nostri dati in possesso del servizio se decidiamo di non utilizzarlo più;
Questa è la definizione tecnica di un testo che in molti casi, forse, può avere più senso definire in questo modo:
La privacy policy è un documento che chiarisce se sono io, in prima persona e con i miei dati, ad essere la moneta di guadagno di quell’azienda
Tutto qua, non c’è molto altro da specificare sulla natura di questo documento.
Non c’è molto altro perché la scelta di aderire ad un servizio è solo nostra e da noi deve partire la consapevolezza delle scelte che operiamo in rete.
Qui mi riferisco a noi genitori perché noi per primi dovremmo chiederci se:
ci interessa comprendere come vengono utilizzati i nostri dati o riteniamo di non avere nulla da nascondere?
Non dimentichiamo, però, come ho avuto modo di approfondire all’indomani della normativa europea sui dati, il Gdpr, che non occuparci dei nostri dati e dei nostri diritti in rete è un modo per segnare il futuro dei nostri figli.
Questo perché significa legittimare un’azienda, e domani uno Stato, a disporre liberamente della nostra libera quotidianità in rete come nella realtà.
Perdonate la mia vena polemica su questo argomento ma sono convinto che come genitori è tempo di assumere un atteggiamento più critico verso l’utilizzo dei nostri dati.
Perché è importante leggere e capire la privacy policy
Nella campagna di un anno fa sui dati ho approfondito gli aspetti a tratti rivoluzionari del Regolamento Generale sulla Protezione dei dati (Gdpr) approvato dall’Unione Europea nel 2018.
Con quel testo, per la prima volta, anche se solo nei paesi dell’Ue, si è sancito in modo chiaro i diritti che tutti noi, ancor di più i nostri figli minori, abbiamo sui nostri dati.
Da un sondaggio di Eurobarometro il servizio di ricerca e sondaggi della Commissione Europea del marzo di quest’anno di quest’anno che potete trovare qui, si rileva che:
il 73% degli europei ha sentito parlare di almeno uno dei diritti stabiliti dal Gdpr e in Italia il 49% conosce la sua esistenza
Gli intervistati avevano dai 15 anni in su ma la mia proposta di oggi è quella di leggere con i nostri figli, anche più piccoli, la privacy policy, ad esempio, di Fortnite (di cui trovate la privacy policy qui) o di Whatup (qui).
Abbiamo mai parlato a nostro figlio dei suoi diritti sui dati?
leggere la privacy policy diventa uno strumento per parlare di diritti e noi sappiamo, come genitori, quanto trasmettere la consapevolezza dei propri diritti significhi crescere uomini e donne liberi.
Mi piace riportare le parole di Antonello Soro, presidente dell’Autorità Garante per la privacy
Sull’altare dove ogni giorno si celebra oggi giorno la potenza del mercato dei dati, si sta consumando l’agonia della democrazia, prima e la libertà dell’uomo subito dopo
A cosa prestare attenzione in una privacy policy
Alcuni elementi di una privacy policy sono centrali per comprendere qual è l’indirizzo di quel servizio o quel gioco che vogliamo utilizzare
La privacy policy di Google inizia così:
Quando utilizzi i nostri servizi, ci affidi le tue informazioni. Siamo consapevoli che si tratti di una grande responsabilità e ci adoperiamo per proteggere le tue informazioni lasciando a te il controllo.
Seguono 31 pagine in cui è spiegato in che modo vengono utilizzati i nostri dati, come possiamo gestirli e proteggere.
Un altro esempio è il testo del motore di ricerca europeo Qwant
Qwant garantisce la tutela della tua privacy: questo è il cuore della nostra filosofia. Non utilizziamo alcun cookie o altro dispositivo di tracciamento che ci consentirebbe di individuare i siti che visiti o di definire il tuo profilo.
Rispetto all’utilizzo dei nostri dati Google afferma che:
Raccogliamo dati per offrire servizi migliori a tutti i nostri utenti, ad esempio per capire elementi fondamentali come la lingua che parli oppure elementi più complessi come quali annunci potrebbero esserti più utili, le persone che potrebbero interessarti di più online o quali video di Youtube potrebbero piacerti.
Qwant invece ne parla in questi termini:
Non tentiamo di sapere chi sei o cosa fai quando utilizzi il nostro motore di ricerca …Qwant non raccoglie i dati dei suoi utenti che effettuano ricerche. È molto semplice.
Come leggere una privacy policy con i tuoi figli
Tutti noi genitori utilizziamo YouTube con i nostri bambini più piccoli e i nostri ragazzi ci trascorrono gran parte del loro tempo digitale, (non perdere la Guida a YouTube Kids per genitori)
Quanti di noi hanno mai letto la sua privacy policy, non parlo dei sistemi di sicurezza/parental control proposti dal sito ma della raccolta e utilizzo dei nostri dati?
Un esercizio da fare insieme o da proporre, se parliamo di ragazzi da 12 anni in su, in autonomia per poi farsi raccontare se hanno l’impressione che quel gioco, quella app o quel sito rispetti i loro diritti sui dati.
Il video: strumenti per leggere insieme il documento informativo
Nel video che segue identifico 5 elementi fondamentali da rintracciare nella privacy policy di un sito web. Buona visione!
Se avete domande scrivetemi anche sulla pagina Facebook del blog.
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